Open da bere.. Un nuovo modo di fare l’aperitivo a Milano
Si parla spesso di aperitivi ed eventi con bevande illimitate e senza restrizioni per un determinato lasso di tempo. Li chiamano Open Bar ma ci sono delle varianti che stanno prendendo piede sempre di più nei locali a Milano come l’Open Wine e l’Open Spritz ma anche il “modaiolo” Open Gin. Ma il termine Open da dove arriva? L’espressione “open bar” significa letteralmente “bar aperto”.
L’open bar, come lo conosciamo oggi, è un concetto relativamente moderno, ma le sue origini possono essere rintracciate in pratiche più antiche legate all’ospitalità e al consumo di bevande durante eventi sociali.
Origini e sviluppo:
Antichità: Nelle culture antiche, come quella greca e romana, era comune offrire vino e altre bevande durante banchetti e celebrazioni. Tuttavia, non si trattava di un vero e proprio “open bar” come lo intendiamo oggi, quanto piuttosto di una generosa offerta di bevande da parte dell’ospite.
Medioevo: Nel Medioevo, le taverne e le locande offrivano spesso vino e birra a prezzi fissi, e i clienti potevano consumare quanto desideravano. Questa pratica può essere considerata un precursore dell’open bar.
Età moderna: L’open bar, nella sua forma moderna, si è sviluppato nel corso del XX secolo, soprattutto negli Stati Uniti. Durante il Proibizionismo (1920-1933), i locali clandestini (speakeasy) offrivano spesso bevande alcoliche a volontà per un prezzo fisso, per aggirare le leggi sul consumo di alcol.
Diffusione: Dopo la fine del Proibizionismo, l’open bar divenne una pratica comune in bar, club e durante eventi privati. La sua popolarità crebbe negli anni ’50 e ’60, con la diffusione della cultura dei cocktail e delle feste.
Significato culturale:
L’open bar è diventato un simbolo di ospitalità e celebrazione. Offrire un open bar durante un evento è un modo per l’ospite di mostrare generosità e per i partecipanti di godere di un’esperienza più libera e festosa.
OPEN BAR E’ una formula dove i clienti possono consumare bevande alcoliche e analcoliche senza restrizioni e per un determinato tempo che può essere l’intera durata dell’evento o un paio di ore. Dipende dall’evento. Spesso viene proposto in inaugurazioni o eventi particolari legati al mondo del business e della moda dove si ordina quello che si vuole.
OPEN WINE E’ la formula “vino illimitato” dove si da agli invitati la possibilità di consumare vino a volontà durante un evento, senza limiti di quantità o di numero di bicchieri.
OPEN SPRITZ E’ la formula Spritz illimitato che diversi locali propongono nei loro aperitivi per un paio d’ore. Anche qui le varianti sono diverse come il Campari Spritz più scuro ma forte nel gusto o l’Aperol Spritz più chiaro ma leggero.
OPEN GIN E’ la formula cocktail a base alcolica di Gin e base analcolica dove escono capolavori come il Gin Tonic o Gin Lemon. L’Open gin è l’ultimo degli open ed è anche quello più modaiolo e gettonato nei locali ma anche forse il più costoso ovviamente se il Gin è di qualità.
Non sempre l’Open è veramente “No Limits”. A volte la scelta cade su dei cocktail con una base alcolica tipo vodka, gin o rhum + una base analcolica come tonica, lemon, energy drinks o cola. La combinazione di basi alcoliche e analcoliche forma dei cocktail molto conosciuti come Vodka Tonic, Vodka Lemon o Gin tonic e Gin Lemon o il più conosciuto Cuba Libre.
Considerazioni:
È importante notare che l’open bar o altro che sia, se non gestito in modo responsabile, può portare a eccessi nel consumo di alcol. Pertanto, è fondamentale che gli organizzatori di eventi che offrono open bar si assicurino che siano disponibili anche bevande non alcoliche e che il servizio di alcolici sia regolamentato per garantire la sicurezza di tutti i partecipanti.
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